
Sarà la primavera, sarà che sono andata a vedere un paio di performance dal vivo, ma è tornata prepotente la voglia di salire sul palco. Proprio oggi, per caso (e sul caso avremmo da scrivere tanto, ma sarà per la prossima volta) mi è riapparso il link dello spettacolo “Rien ne va plus”, nato nel 2016 come parte del progetto Progetto “Punta su di te”.
Scritto dagli stessi attori (Francesco Angelone, Marco Mucaria, Adriana Ribotta e la sottoscritta) coordinati da Grazia Isoardi di Voci Erranti, è stata una fantastica avventura.
Ci è stato chiesto uno spettacolo che trattasse il problema del Gioco Patologico, cercando però di essere (almeno in una prima parte) leggero, anche per catturare l’attenzione del pubblico delle scuole (secondarie di primo e secondo grado).
Siamo partiti da frammenti anonimi di storie vere, con l’aiuto di una psicologa, per poi scavare nelle motivazioni psicologiche che determinano il gioco, scoprire i numeri agghiaccianti del problema (e alcuni potrete sentirli nel video sotto) e infine, scoprire quanto malaffare si nasconde dietro al “sistema” del gioco con la complicità del nostro stato. Siamo andati in tabaccheria e al bingo per guardare movenze e tic dei giocatori. Da lì sono cominciati giorni di incontri, prove, improvvisazioni, scritture e riscritture testi. Ognuno di noi si è chiesto quale sarebbe stato il mezzo con cui più facilmente sarebbe “caduto in tentazione” e per quale motivazione. I nostri personaggi sono nati così, con un’analisi delle nostre debolezze o attitudini personali.
A poco a poco, abbiamo capito che il gioco patologico è un'epidemia. Una malattia nuova che contagia molti. Adolescenti, pensionati, disoccupati, liberi professionisti ed imprenditori, donne e uomini tutti alla ricerca dell'oro e di nuove sensazioni adrenaliniche per riempire la giornata. I nostri personaggi a poco per volta, prendono consapevolezza del dramma in cui si sono persi e non possono che fare i conti con i dati del fallimento, scoprendo di non essere più i protagonisti delle proprie vite, ma l'ingranaggio di un meccanismo malato e perverso.
Nel gioco si perdono affetti, patrimoni, relazioni, salute… e infine la libertà. Più nulla va, più nulla rimane.
E come finisce la nostra storia? Vi invitermo alle prossime repliche… Nel frattempo, ecco a voi, il link al trailer. e al sito dell'associazione Voci Erranti.
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